Baladin: storia di una rivoluzione del gusto nella terra del vino
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Da un pub di Piozzo, un piccolo paese tra le colline delle Langhe dove il vino la fa da padrone, nasce la storia di Baladin, un birrificio che, fedele al significato del suo nome “cantastorie”, ha saputo scrivere una nuova pagina di storia capace di ispirare intere generazioni e raccontare la propria attraverso ogni birra.
Se è vero che ogni storia di impresa si lega al suo fondatore, questo vale ancora di più per Baladin, un’impresa che rappresenta il sogno di Teo Musso, un uomo che ha trasformato la birra in un mezzo di espressione, una tela liquida su cui dipingere emozioni e ricordi. Per Teo, la birra non è solo una bevanda, ma un linguaggio, un modo per condividere momenti della sua vita e della sua ricerca personale verso la perfezione del gusto. Ogni sua creazione racconta un pezzo del suo percorso, dall’infanzia vissuta tra le vigne piemontesi fino alle sperimentazioni più audaci che lo hanno reso un pioniere della birra artigianale italiana. Insieme alle startup che partecipano al percorso di accelerazione, abbiamo incontrato Teo Musso al Baladin di Cuneo e ci ha raccontato la sua storia tra passione, successi e anche qualche fallimento.
Le origini: una passione diventata impresa
Se fosse una canzone, potrebbe suonare come le parole scritte da Gino Paoli “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”. La storia di Baladin inizia nel 1986, quando Teo Musso apre un brewpub a Piozzo, dove vengono servite oltre 200 etichette di birre provenienti da tutto il mondo, diventando l’unico locale in Italia a
offrire questo servizio.
Nel 1996 decide di trasformare la sua passione per la birra in una professione e utilizzando vecchie cisterne del
latte crea il suo primo impianto di produzione. Con l’aiuto dell’amico Jean-Luis Dits della Brasserie à Vapeur in Belgio, Teo dà vita alle sue prime creazioni – la Blonde e l’Ambrée – sperimentando e affinando le ricette che diventeranno il marchio distintivo di Baladin.
Nel corso degli anni, Baladin cresce e si evolve, spostando la produzione in spazi sempre più ampi per soddisfare la crescente domanda. Dalla piccola area ricavata nel pub iniziale, la produzione si trasferisce nel pollaio dei
genitori di Teo e successivamente in una moderna struttura presso il Baladin Open Garden. Ogni sede è concepita non solo per la produzione, ma anche per diffondere la cultura della birra artigianale e la filosofia del marchio.
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I numeri del successo
Nel 2022, Baladin ha raggiunto una produzione di 25.850 ettolitri, registrando un fatturato di 16.050.000 euro e un EBITDA del 20%. Questo tasso di crescita, superiore alla media del comparto secondo i dati di iMARC, Assobirra ed Eurostat, testimonia la solidità della strategia aziendale. L’azienda è presente in 47 Paesi, grazie a un approccio omnichannel che include una rete B2B di circa 3.000 rivenditori e un e-commerce attivo, che ha servito fino ad oggi oltre 24.000 clienti.
Le produzioni iconiche:
Baladin è conosciuta per le sue birre uniche, frutto di una costante ricerca del gusto e dell’innovazione. Tra le creazioni più celebri spicca la Xyauyù, un barley wine nato dalla sfida di Teo con suo padre, che desiderava una birra che potesse competere con i grandi vini ossidati. Dopo anni di sperimentazioni, Teo sviluppa una birra complessa e affascinante, affinata in botti di legno e arricchita da ingredienti particolari come il tè Lapsang Souchong o foglie di tabacco Kentucky.
Un’altra pietra miliare è rappresentata dalla Nazionale, la prima birra artigianale italiana realizzata al 100% con ingredienti italiani, simbolo dell’impegno di Baladin nella valorizzazione della filiera agricola nazionale.
La birra per Baladin è anche un momento per celebrare i momenti speciali della propria vita e trasformarlo in brindisi da condividere: nel 1997 Teo Musso ha dedicato la birra “Isaac”, una bianca di ispirazione belga, a suo figlio appena nato. Questa birra verrà inserita nella “Great Beer Guide” di Michael Jackson (The Beer Hunter), il più famoso assaggiatore di birre al mondo; nel 2000, ha creato “Wayan”, una saison dedicata alla sua figlia appena nata e “Nora” una birra dedicata alla madre dei suoi figli. La creatività di Teo si esprime anche nelle festività, con birre come “Nöel”, una ale scura e corposa pensata per il Natale.
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Una birra per ogni gusto: analcolica, veg, senza lattosio, senza glutine
Baladin si distingue inoltre per la sua attenzione verso i consumatori. L’azienda produce birre gluten free, alchool free, vegane e senza lattosio, offrendo soluzioni di alta qualità per chi ha intolleranze, preferenze alimentari specifiche o semplicemente cerca alternative che rispettino uno stile di vita sano.
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Il progetto Open: condivisione e cultura birraria
Nel 2008, Baladin lancia il progetto Open, introducendo la prima birra open source italiana. La ricetta viene pubblicata online, permettendo agli homebrewer di replicarla e contribuendo alla diffusione della cultura della birra artigianale in Italia. Questo approccio innovativo promuove la condivisione delle conoscenze e incoraggia la sperimentazione, valori fondamentali nella filosofia di Baladin. “Per fare bene questo lavoro – ha detto Teo Musso – devi voler far stare bene gli altri”.
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Equity crowdfunding
Nel 2024, Baladin ha intrapreso un percorso innovativo di finanziamento, adottato generalmente dalle startup, attraverso l’equity crowdfunding, unendo la comunità dei suoi appassionati in un progetto condiviso. Attraverso la piattaforma Mamacrowd, l’azienda ha permesso a fan e investitori di diventare parte attiva del sogno Baladin. Questo approccio ha raccolto un grande successo, rafforzando il legame tra il birrificio e il suo pubblico, e dimostrando come il coinvolgimento diretto possa alimentare non solo la crescita aziendale, ma anche la diffusione della cultura della birra artigianale. L’iniziativa è stata anche un’opportunità per sostenere lo sviluppo del Baladin Open Garden, uno spazio dedicato alla condivisione e all’educazione, dove i visitatori possono vivere un’esperienza immersiva nel mondo della birra. “Un risultato che ha sorpreso il mondo della finanza. Nessuno si aspettava che in sei giorni chiudessimo il tetto massimo con 2197 nuovi soci. Alle aziende che dopo mi hanno chiesto: come avete fatto? Io rispondo: sono 25 anni di campagne che hanno portato a questo risultato che non arriva da un giorno all’altro” – ha raccontato Teo.
La storia di Baladin è la storia di una “rivoluzione” del gusto che, partendo dal basso, ha saputo creare un marchio riconosciuto a livello internazionale, mantenendo sempre viva la curiosità e la voglia di scrivere un nuovo capitolo.
Scopri di più sul mondo Baladin: https://www.baladin.it/
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